Esoneri contributivi per nuove assunzioni under 36 e per l’assunzione di donne
Il parlamento ha il mese scorso approvato la nuova legge di bilancio, (qui riassunte le principali norme sul lavoro) con una serie di misure volte a rilanciare l’economia del Paese in un momento storico particolarmente difficile. La crisi infatti è infatti ormai diventata più economica che sanitaria ed urgono serie iniziative da parte dell’esecutivo per riaccendere i motori di un’economia ferma da ormai un anno.
Uno di questi interventi è costituito dagli esoneri contributivi destinati alle aziende che assumono a tempo indeterminato nuovo personale under 36 o donne con il risultato di ottenere un incremento occupazionale
Esonero contributivo per assunzioni under 36 a tempo indeterminato
Ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato nuovi lavoratori che non abbiano ancora compiuto il 36esimo anno di età, viene riconosciuto un esonero contributivo al 100%, per un massimo di 6.000,00 € su un periodo massimo di 36 mesi (48 mesi per i datori di lavoro meridionali). L’esonero contributivo viene riconosciuto per nuove assunzioni a tempo indeterminato come anche per trasformazioni di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.
Viene richiesto al datore di lavoro il rispetto di due requisiti:
- Di non aver – nei sei mesi precedenti l’assunzione – proceduto al licenziamento di alcun lavoratore inquadrato con la medesima qualifica nella stessa unità produttiva
- Di non procedervi nemmeno nei 9 mesi successivi all’assunzione
I licenziamenti in questioni sono ovviamente quelli legati alle ragioni economico/organizzative dell’impresa, quindi i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e quelli collettivi. Sono ammessi quindi quelli per giusta causa.
Esonero contributivo per l’assunzione di donne
Il secondo degli esoneri contributivi previsti dalla legge di bilancio 2021 è quello previsto per i datori di lavoro che assumano donne, sempre nel limite complessivo di 6.000,00 euro. In questo caso vi è tuttavia un requisito legato all’incremento occupazionale dell’impresa: Le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra:
- il numero dei lavoratori occupati rilevato in ciascun mese;
- il numero dei lavoratori mediamente occupati nei 12 mesi precedenti.
Per i dipendenti con contratto di lavoro a tempo parziale, il calcolo è ponderato in base al rapporto tra:
- il numero delle ore pattuite;
- il numero delle ore che costituiscono l’orario normale di lavoro dei lavoratori a tempo pieno.
L’incremento della base occupazionale è considerato al netto delle diminuzioni del numero degli occupati verificatesi in società controllate o collegate ai sensi dell’art. 2359 c.c. o facenti capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto.
Altri esoneri contributivi
Esistono poi altri esoneri contributivi che possono essere riconosciuti in casi particolari, quali: l’assunzione di personale da parte delle società sportive dilettantistiche di personale nelle funzioni di atleti, allenatori, preparatori sportivi, direttori di gara etc. ; e l’assunzione di dipendenti da parte di coltivatori diretti che abbiano meno di 40 anni.
Un intervento a due facce
Gli esoneri contributivi sono sicuramente uno strumento interessante che la dirigenza politica ha messo nelle mani degli imprenditori italiani per far ripartire il mercato dopo una fase di stallo che promette di far stagnare l’economia per alcuni anni. Esso assieme al Fondo Nuove Competenze, e ad alcune altri iniziative costituiscono tuttavia solo una faccia della medaglia: sull’altra si stagliano gli interventi volti a garantire la tenuta politica del Paese, che però poco giovano all’economia, primo fra tutti il blocco dei licenziamenti.
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